Poesie varie



















































































































































































































               

NISIDA
Sconosciuta Nisida, sacerdotessa del male
misteriosa, imprendibile, diabolicamente angelica
dimmi ti prego: chi sei?
Fai parte del mio mondo mortale
o ti ha partorito la mia immaginazione?
Sei una creatura di carne e ossa
oppure un'entità figlia di magia e misteri?
Ogni notte ed alla stessa ora
puntuale mi rapisci col tuo campo magnetico
invisibile alone che dà piacere e uccide
e mi traforma in alieno uguale a te
estrema lotta fra carne e spirito
drammatico calvario di orgasmi e morte.
Ti scongiuro Nisida
svelami il tuo complicatissimo enigma
e rivelami se è donna o fantasma
colei che di notte fa l'amore con me.
Amabile folle creatura
da quale mondo vieni?
che poteri hai?
che specie di demone sei? Mi leggi la mente, oltrepassi  i pensieri.
Non ho paura di te, sai: tu sei tutto quello che io sono
ma le conseguenze di questa tua presenza in me
non sono in grado di controllarle, potrebbero essere devastanti.
Io so da sempre
di non essere normale
legato da un cordone ombelicale alla solitudine
perso nei labirinti dell'angoscia
sospeso tra le forze del bene e quelle del male
aggrappato solo all'arte ed alla sua creatività.
Ma tu inafferrabile Nisida disegni il mio destino
sei una lama affondata nella mia carne  che non trasmette dolore
una voce lunare che mi guida la mente come un sesto senso
ed hai disintegrato ogni equilibrio
ormai sono folle più dei folli.
E' tempo di portarmi con te, seducente Nisida
questo mondo non è più per me
la mia anima è troppo inquieta e gitana per rimanere ancora,
ho conosciuto solo tenebre
ora voglio entrare nella luce.


LACRIME D'ARDESIA
Una bruna landa
Trafitta da aghi verde-spento.
Sopra dense nubi pendono basse;
immote, opprimenti con il loro grigiore.
Nella plumbea ombra del mio albero
Dalle foglie color del giaietto
Seggo.
Sondo lorizzonte;
custodisce la nera voragine.
Sol essa maffascina.
Sotto le palpebre, ribolle denigmi di vermiglio.
Del suo vuoto oscuro, si empie lanima.
Ma è lontana.
-il mio tronco è riarso solo alla base -
Sebbene pur sempre incombente.
I miei lineamenti,
-raggelati dal dubbio-
Le mie membra,
-contratte dalla costernazione-
Attendono il vento;
poiché i suoi dardi
devasteranno limmobilità
e libereranno il fulgore,
il sole.
Tutto brillerà
Percosso da riverberi;
-immaginifiche distrazioni-
Maccecheranno.
-Come tutte le altre volte.-
Frattanto, piango lacrime dardesia.





ESSENZA DI TE
Delliridi tue
Ho tinto un lago,
e dal fondo delle sue acque
respirando di te lessenza,
ho contemplato
i fulgori delloscura notte.
Li ho sussurrati al mattino,
con la pelle immersa
nel sole
ed i sensi adagiati
nellombra dellanimo tuo,
come mai avrei potuto
se solo.
Ora,
come io artista e tu estro,
carpisci note alla spuma e alla rugiada
ed al vento
la nostra poesia
canta!




MANTO DI TENEBRA
Ama il mare
Limmane sua armonia
Frangersi in spuma
Nella maestosità
della scogliera
Chama a sua volta
La solenne sua immobilità
Dissolversi in riverbero
Nelle danze eteree
Dellacqua.
Così
Ella ama la sua ignea luce
Avvolta dal manto di tenebra di lui,
Egli ama la sua oscurità
Stracciata dai guizzi di fulgore di lei,
Ciascuno nelliridi dellaltro.




OSCURO ENIGMA
Avvolto listinto
da un manto di mestizia
-imprimendo nella neve orme donice-
respiro unarida ibernazione
fra montagne canute.
Squassato il pensiero
da fitte schiere
di lividi tassi e spogli gelsi,
vano marranco
per una forra ove gemere
allinsaputa della selva.
Incatenati i sensi
da esperidi coriacee
a riverberi sparuti dun fiume sibilante,
madido di foschia
mi struggo ammirando nel vespro
loscuro enigma
-effimero-
costellato di fulgori criptici.
Ma nellunica lacrima
serbo il ricordo
dun ibis tinta
dostro giulivo
che con sguardo di lince
sonda ogni orizzonte,
carpendo della meraviglia la purezza.
Così dellessenza
-che anche solo a percepire
spesso sanela-
ella rifulge.




IMMENSITA' INDEFINITE
Volle il caso che quella sera
Una nube dovatta azzurra evaporasse
Da immensità indefinite
A titillare soave il roseo cielo.
Della sua serenità quel gigante
Inondava il tutto
Che al di sotto gli voltava le spalle,
Riarso dalla sua decadenza.
Mirabile spettacolo
Nei meandri più foschi dellessere mio
Sinsinuò;
Violento
Fra le effusioni dellistinto ed i bagliori dellemozione
Cercò la ragione,
Volle destarla.
Così io compresi la mia beatitudine,
Scovandola
E poi rimirandola
In una fausta sera estiva.




INCANDESCENTE
Ad un arido aggallato
Sabbandona.
Iris vividi o giunchi fausti
-Acidi come uno spillo di luce irriverente
Diritto negli occhi-
Talvolta laccarezzano.
Del silenzio non teme più
Gli echi,
delloscurità non agogna più
le ombre.
Giunge così allorizzonte,
rincorrendo il tramonto;
si getta
divampando incandescente
in uneruzione di fulgore.
Grida la commozione,
Piange la gioia,
Fa lamore con la morte.
- Sestingue nel mare
Che di vita
Vibra.-




SORDIDI LAMENTI
Sotto betulle
torbide lacrime
sordidi lamenti
dun pavone a cui
gli sfolgorii delle piume
limpervia selva
eclissa.




FRANTUMAZIONE
Della burrasca di vermiglio
E delle sue magnifiche folgori
Solo indugiano esauste perle                
Sul lacero perpetuino.
Segue leliotropio
Il fulgido splendore;
ma non il fiammante Apollo,
non il Sole.
Si schiude il mirabile fiore
Alla nera ombra;
non allestatica Selene,
non alla Luna.
Allora nella placida aurora.
(Frantumata in lacrime lillusione, nel silenzio della solitudine sento forte la tua presenza;
   Il mio demone mi ha lanciato contro un boomerang ma la mia fede è cresciuta.
   So che piangere significa ritrovarsi, glorificare Dio non più il mio io.
   Guardo avanti e scendendo nelle acque battesimali
   rinasco in Cristo Gesù come una sua nuova creatura,
   il male appartiene ormai al mio passato:
   È cancellato e vinto, frantumato!).





ECHI ANCESTRALI
Una radura imperlata
Di luce
Soffonde in echi ancestrali
Di grandine
Un sogno screziato
Di malinconia;
Ciò che è stato
Di consapevolezza
Sinebria.




FOGLIAME DI SANGUE
-Fogliame di sangue
Macerato graffia
E spiana lercio sentiero
Entro faggi di pece-
Lì giace abietto
essere scialbo
per le bieche percosse
nei suoi tardivi fremiti.
-Ma scroscerà
Rugiada donice
Ed irromperà ogni tinta
vivida nel viluppo dellombra.-
Nelliridi vitree sfolgorio
dardesia lincita al primo
indomito vacillare;
egli correrà allora
reiterando la vita
tra spine di rose
superbe
ruggendo lacrime.





PULSA...LA VITA
Nei celati orizzonti
Incede gelido il vento
Lontano coi neri nembi.
A fiotti da sprazzi dazzurro
Floridi imperlano  i raggi
dambra i prati rinnovati.
Lassi e sparuti solo
gli arbusti straziati e tremanti
ancor pulsano di vita
aspettando
della primavera larancio e il vermiglio.






SOLE SPENTO
Sè spento il sole
nellorizzonte
Vibra il mare e
brilla doscurità
comogni tuo sguardo.




SILENZIO CREPUSCOLARE
Prese liridi
Dal silenzio crepuscolare
Nellessere minabisso
 Come amanti di fiamma tremanti
Brucianti dinanzi alloceano
In burrasca.
Così lavverto
Sole donice
Fatua palpitare;
la vita.





FOLGORI
Ci sono macchie scure, zone dombra che anziché scacciare ho alimentato,
Che non riesco ad estirpare mai dal mio io: frutti cattivi dun albero buono,
Enigmi interiori della mia mente, sempre invasa da concupiscenti tentazioni demoniache,
Carnali follie indecifrabili radicate in me sin dalla nascita:
Perdonami mamma!
Se non son riuscito ad essere ciò che volevi,
Per non aver saputo vivere una vita normale: una falsa libertà mi rendeva schiavo.
Ora che tu non sei più capisco che lunica ragione della tua vita ero io
Le tue parole scuotono la mia anima
Come folgori nella notte, ho sfigurato la bellezza dellanima scandalizzando i miei occhi;
Rimane il rimpianto di non averti ascoltata e il doloroso esame dun passato ingolfato di sbagli.
Ma vi è ununica grande consolazione dopo la tua morte, segno di vittoria:
Limbattibile tempio di Satana fatto di lussuriose immagini oscene,
Eretto in segreto a casa mia, ora brucia nel fuoco, umiliato ed impotente,
Ridotto in cenere, trasformato in sporcizia e spazzatura.
Quel maledetto perverso gene ereditato da mio padre,
È ancora presente in me,
Ma la potenza di Dio lo ha reso innocuo ed inefficace
Trasformandolo, dopo un lungo e progressivo periodo di purificazione nel mio spirito,
In in uno strumento di gloria per questa vita e per quella eterna.
Casa mia, prima piena zeppo di figure oscene,
Ora, completamente ripulita, è ricca di angeli ed immagini sacre,
Diventata un luogo di preghiera per gli altri e per me stesso
Da solo e in comunione con i fratelli
Mettendo a disposizione di tutti
Il dono carismatico che il Padre Celeste mi ha dato



VITA SU MORTE
Rosei petali
sparsi
su
riverberi
oro
e porpora
dun
brillante sole,
laggiù
in una
pozzanghera
di cieco
cemento.





FOSSI CUPI
Limpide allietava il sole
Rose cremisi dassurdo splendore
E Zefiro fra petali di mille viole
Danzava coi gigli in spirali di candore.
Ma dun tratto scese lombra
Sui prati rossi.
Nera nube spense ogni ambra
Nel buio di cupi fossi.
Sbiadita ogni tinta
Si staglia unico al di là del monte
Linea cieca e muta
Di morte e dubbio lorizzonte.
Invasa la terra e ogni umano essere vagante
Da un esercito di demoni in azione
Specializzato ciascuno dei quali e operante
Nel proprio campo di tentazione.
Più forte dai cupi fossi essa si alzerà
Verso chi nel cammin di fede dal peccato sembra distante,
Difficile preda più ambita sarà:
Lacqua santa in diabolico veleno mutamento devastante!






PERLE DI CANDORE
Fiammante il fulgido Sole
Con sfolgoranti gigli di fulgore
Nellimmane mare sino alla sponda sparge
Sentiero di luce che arde
Fra un miliardo di sguardi frementi
Corrucciati, bruciati, accecati
Allorizzonte rivolti
Bimbo nella spuma simmerge
Sabbaglia di sorriso che splende
Carpendo coppa traboccante perle di candore
Con due mani Sole.






PROFONDITA'
Sorrisi Di Perla
Lacrime Donice
Grida Di Smeraldo
Passioni Di Rubino
Cosa n'ode il mare?
Uguali, soavi e mille
Su profondità diafane
Del suo volto benigno
Solo
Mormorii dOnda
Ombre di Spuma
Gigli di Fulgore
Ode il mare.




IL CARILLON DEL DOLORE
Culla Sporca Di Sperma
Strilla In Silenzio
Ma Ancora Sussurra
Melodie Di Velluto
Il Carillon.





MACHERA DI CRISTALLO
Chiudete il sipario
lo spettacolo volge alla fine
ormai  stanco lartista
sfinito si ritira
nel suo camerino.
Nel pubblico cercava
una luce
lo sguardo della sua ballerina
ma vana è la ricerca
lei danza
persa nel nulla.
Lo spettacolo impassibile
 ricomincia:
"Ridi, ridi...
vivi, interpreta... sogna!"
Ci sarà
ancora una commedia
e come sempre tu sarai
l'incompreso protagonista,
al di là di te stesso
dietro maschera di cristallo
oltre ipocrite finzioni,
una smorfia di gelo.
Dolce e incantevole
lillusione
malata
e tu sei inconsapevole maestro
regista
e attore.



LASSU'...OLTRE LE NUVOLE
Venne il vento
e portò via
i suoi ricordi,
in un alito
li rapì trascinandoli
senza darle spiegazione alcuna.
Leggeri
fluttuavano
nel cielo,
liberi
finalmente
di volare,
da soli
non più reali
senza vincoli.
Un sorriso rubato
un amore mai scordato
una passione
il dolce tocco di un bambino!
Volarono insieme
lassù
oltre le nuvole
oltre il blu.
Raggiunsero
mete da tanto sognate
per vivere ancora una volta nel cuore
di chi li aveva perduti.





ANIME MUTE
Solo ti perdo
In pensieri offuscati
Da nebbie indistinte
Attimi scappati
Da un destino non svelato
La tristezza tinvade
Come unonda alta e potente
Che non lascia scampo
Tu piccola donna
Puntino nelluniverso
Di anime indistinte
Di volti non definiti
Granello di sabbia
Sulla riva
Di un mare
Di corpi informi
Di anime lacerate
In un attimo
Da anni e anni
Di odio
Di vendetta
Di tragedie
Accumulati
Gli uni sugli altri
Anime mute
Stanno lì
In silenzio
Ad ascoltare
La speranza
Di un domani
Di un giorno nuovo
Di una nuova luce
Che rischiari il cammino
Una luce accecante
Bagliore damore
E fratellanza
Luce di tolleranza
Luce di pace
Che rischiari la speranza
Di una vita migliore
Di raggiungere la riva

Della salvezza.












Commenti